destionegiorno
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bentrovati!!! sono enrica! nata a udine ma adottata dal calore denso del sud a taranto, in puglia, fino al mio quarto di secolo di vita ed in seguito dalla toscana più irriverente e intensa della sua livorno. qui ho trovato la mia dimensione perfetta di donna, madre, moglie, counselor e corista ... (continua)
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Gioco ancora a tesser la mia tela preferita
tagliata dal manto dell'esperienza.
E premo uno spigolo con insistenza
sulla cruna dell'ago che rammenda i miei crudi tormenti
col filo dell'abitudine
impresso sugli orli delle inquietudini
da indossare... leggi...
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Ingoio parole
e lingua.
Le spingo giù con forza,
tappandomi il naso,
accompagnandole a una doppia porzione di lasagne
e poi ci bevo su un effervescente digestivo.
Ingoio le ore,
sempre le stesse.
Le ingoio come involtini ripieni e... leggi...
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La luna nuda
cola, lungo il pelo ipersensibile del mare.
La lacrima è spremuta dalla smania di raggiungerlo
e nuotare.
La vita è bella, (lì) dove l'hai lasciata.
La vita non sa rimanere.
E' poca, la parola della notte, se... leggi...
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Ancora dilata,
tempo,
ancora allunga,
allarga.
Lento, distorci.
Ogni percezione
slabbra,
cura. Ogni ingorda compulsione
consuma.
Piano.
Sbriciola, ogni cadenza
di ogni briciola d'impazienza
e ogni... leggi...
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E non vanno via
le macchie indelebili di peccati mai commessi,
dalla pelle della tua anima
candida solo nei peggiori sogni
che ti hanno ingannato le notti.
E nei tuoi migliori incubi.
Ho lasciato cadere
innanzi al tuo passo incerto,
tra le tue... leggi...
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Incapace
di regalare
la potenza essenziale dell'atomo
all'espressione
del mio
quotidiano, immenso amarti.
Impossibile
affidare
alla scarna fioritura dei miei rami
la possibilità di scegliere
la corolla perfetta, capace
di... leggi...
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L'istinto muove i miei passi
rumorosi e maldestri.
Anche scalzi,
lasciano orme
ingombranti sul tuo cammino.
E' un destino inverso,
maschio,
che si fa beffa
della procacità del mio petto
e mi obbliga
a invadere nuovi... leggi...
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radicedi64
Le sue 133 poesie
| E' qui
che voglio generare vita.
Questo è il centro esatto del mio nucleo caldo
colore e odore terra
di stoppie bruciata a fine di agosto,
che intriga acre le nari
dopo aver consumato
e goduto,
ubriaca di stelle e frinir di cicale,
la
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| Inutile tentare di raggiungerti.
E' di infrangibile cristallo
la fredda,
nitida trasparenza ingannevole
del limite.
Il mio.
Nel muto agitarsi
di un incapace sacco lacrimale,
tento,
dall'altra parte del cristallo,
di rassegnare
la mia
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| C'è uno scompenso nell'universo.
Lo senti?
E tuo fratello ha il doppio dei battiti.
Il doppio dei respiri.
Il doppio della voce
che urla il doppio dell'orrore
umanamente sopportabile.
Eravamo in tanti
per te.
Anche io ero
leggi
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| Mi vuoi?
Davvero?
Vuoi che la mia lingua cada,
ora,
nella tua bocca?
Prendila!
Il tuo alito è caldo.
E' già voglia.
La voglia è umida
e piega il mio corpo.
Ogni poro
della mia pelle
è
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| E' concava
l'intima forma dell'accettazione.
La goccia scorre
lenta
lungo tutta la parete.
Regala
la misura del movimento,
la direzione.
Se ti sorprenderà il palato
col sapore del sacrificio narcisistico,
avrai ingoiato
l'ultimo
leggi
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| E' tanto che mi rincorro.
Mi inseguo e mi semino.
Continuamente.
Ho flirtato con le mie paure,
per farmi compagnia,
agli angoli di strade
dai nomi di cupe sensazioni.
Cammino sulle punte
per non svegliare,
o calpestare,
i miei inconsapevoli e
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| Si annusa meglio ad occhi chiusi.
Dall'istintivo centro di un inquieto girasole
si percorrono chilometriche spirali di ricordi,
vortici risucchiati dalle avide nari
e dagli occhi,
gialli,
carichi di un'estate di incerti ieri,
di speranzosi
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| Se la tenerezza
ha il gorgheggiare dell'uccellino
l'attenderò qui,
tra le sbarre dell'antica voliera
che imprigionò il mio primo vagito.
Appollaiata
su questo trespolo incerto,
dondolante.
È precario l'equilibrio
tra la
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| Titillo il nervo ottico
e, lentamente,
spalanco la pupilla dell'ennesimo occhio frontale
da immolare,
gravido di un più ampio spettro di colori,
sull'altare della mia inestinguibile
sete di chiarezza.
Ad ogni nuovo bianco
(che più
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| Il bimbo aveva occhi vispi
e raggi traenti di luminose astronavi,
tra raggi solari,
dalla finestra della camerina.
Ma l'ombra pomeridiana,
ingorda di giochi e di luce,
si arrampicava,
minacciosa, sulla facciata del palazzo.
Occhi vispi
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| "Ti darò un pizzicotto di misura"
(mi hai detto)
"tanto, c'è già sangue".
Non sapevo la mia anima potesse sanguinare.
Stupita,
ignoravo si potesse misurare.
"Fa male?"
(mi hai chiesto)
Un
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| Occhio
scaltro buca le fronde tra i cespugli,
curioso,
oltre la siepe.
Confuse saette di pupilla luccicante
tra dardi solari.
La gazza ladra è sempre in agguato.
Occhio...!
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| E non vanno via
le macchie indelebili di peccati mai commessi,
dalla pelle della tua anima
candida solo nei peggiori sogni
che ti hanno ingannato le notti.
E nei tuoi migliori incubi.
Ho lasciato cadere
innanzi al tuo passo incerto,
tra le tue
leggi
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| Nell'assenza di celeste
e di certezze
si smarrisce il tempo che ingoia se stesso.
A ritroso si rincorre.
Insegue l'Origine
e sposta vento che odora di selvatico,
dietro ogni angolo di spazio smascherato,
tra squarci di
"Come"
e
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| E' rimasto incastrato tra i denti
un sorriso.
Tra gli interstizi,
troppo stretti per far scivolare,
intera,
tra loro,
l'Emozione.
Troppo stretti,
intasati di parole
impigliate tra i denti come tra le sbarre di una gabbia.
E' rimasta
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